Lavori sulla SS 172 dir Dei Trulli

La S.S. 172 dei Trulli, denominata ” Strada della morte “, è quell’arteria che collega la Città di Bari alla Valle d’Itria attraversando o lambendo i Comuni di Casamassima, Turi, Putignano, Alberobello, Locorotondo, Fasano, Martina Franca e Taranto. Una strada vecchia di decenni mai ammodernata e messa in sicurezza, e tantomeno adeguata alla portata di traffico odierna. Una portata importante se si pensa solo al trasporto su gomma di frutta e altri generi che arrivano dal sud, da Sicilia, Calabria e Basilicata per smistarsi,  a Fasano, sulla  strada statale 16 adriatica. Dunque un collegamento strategico per collegare il nord al  sud dello Stivale. Una statale che per portata di traffico è più simile ad un’autostrada, ma con standard di sicurezza inesistenti, a cominciare dalla carreggiata stretta che non consente neppure le operazioni di soccorso in caso di incidente. Tanto per citarne uno: lo scontro tra un pullman e un tir nel 2008 (causato proprio dalle dimensioni della carreggiata) in cui persero la vita 6 persone e rimasero ferite altre 40. I soccorsi furono fatti con gli elicotteri poiché non c’erano vie di fuga e la strada restò bloccata fino al giorno seguente. Ma non è l’unico. La  strada è disseminata di lapidi, fiori e striscioni commemorativi.

Del tratto Fasano – Laureto della suddetta statale si comincia a parlarne seriamente dopo la morte di Flavio, un ragazzo fasanese di 17 anni, quando per volontà della madre, nasce l’associazione che porta il nome del ragazzo: Ass.ne “Flavio Arconzo-Vittime della strada e della giustizia”.

3 aprile del 2011.                                                                                                         Il sodalizio porta la problematica della strada all’attenzione della cittadinanza coinvolgendola in una incisiva manifestazione di protesta, bloccando pacificamente la statale per  chiederne la messa in sicurezza. Al  sit-in di protesta e su invito di Katia Schiavone, madre di Flavio e presidente del sodalizio, intervengono il sindaco, Lello Di Bari e l’assessore regionale alle opere pubbliche, Fabiano Amati, entrambi in carica all’epoca.  Illustre assente è l’Anas che dice da tempo di non avere fondi per gli interventi necessari. Tuttavia uno spiraglio arriva dall’assessore Amati che promette di interessarsi alla questione.  Nell’occasione vengono distribuiti agli automobilisti incolonnati 3000 volantini informativi, e questo basta per dare un’idea della portata di traffico nel periodo che va da inizio primavera a fine estate.

12 aprile 2011 In effetti, la Giunta regionale pugliese, su proposta dell’assessore Amati eroga a favore di Anas –  proprietaria della strada – un finanziamento complessivo di euro 15.000.000 di euro per l’adeguamento e la messa in sicurezza del tratto Fasano-Laureto. Più esattamente, Fasano-Curva della Madonnina; un tratto di tre miseri chilometri. Il protocollo d’intesa tra Regione Puglia e ANAS viene sottoscritto il  19 aprile 2012.

Tra rallentamenti, fermate, riprese, promesse e proclami passano gli anni, ma  grazie all’associazione che non abbassa mai l’attenzione e continua la sua opera di pungolamento della politica,  si arriva all’approvazione del progetto esecutivo a maggio 2017 e il 23 giugno del 2017  il bando di gara viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Dopo un ulteriore anno, ad aprile 2018 è di nuovo tutto fermo. Non si capisce quando si chiuderà la gara o se lo è già; non si capisce se sono stati eseguiti gli espropri dei terreni interessati dai lavori. Insomma, non si capisce il motivo di questo ennesimo stop. Così la presidente del sodalizio  decide di scrivere direttamente ad Anas per chiedere notizie sulla situazione. La mail, certificata, è indirizzata ad Anas, ma anche al comune di Fasano, alla Regione Puglia, ad Anas territoriale e a Fabiano Amati in quanto proponente del finanziamento da parte della Regione. Alla mail segue un sollecito inviato agli stessi destinatari un mese dopo, ma entrambe le volte, la richiesta dell’associazione viene ignorata da tutti. Si ha quasi la sensazione che tutti i destinatari si siano accordati per non rispondere all’associazione, che conoscono benissimo, perlomeno a livello locale.

Il comportamento arrogante di queste Istituzioni nei confronti dei cittadini rappresentati da Katia Schiavone viene denunciato pubblicamente più volte dalla stessa e, finalmente, a sorpresa, il 15 ottobre viene organizzata una cerimonia in cui viene  formalizzata, presso la sede del Comune di Fasano, la consegna dei lavori da parte di Anas all’impresa aggiudicataria dell’appalto. Ma qui arrivano altre delusioni.  Si scopre infatti che alcuni interventi “promessi” sono scomparsi dal progetto e quella che si pensava essere una messa in sicurezza, altro non è che un rifacimento del make-up della strada. Fatta eccezione per l’allargamento alla curva della Madonnina (dove si scontrarono un pullman e un tir), e la rotonda al Sacro Cuore, che eviterà lunghe code (soprattutto da primavera a fine estate per l’imponente afflusso di turisti nel nostro territorio), il resto dei lavori sono praticamente inutili a livello di sicurezza.

Ad ogni modo, ormai è fatta: milioni di euro stanziati, progetto esecutivo ritoccato rispetto a quello definitivo, zone pericolose che non vedranno miglioramento in termini di sicurezza e alcuni interventi di cui si poteva fare a meno, ma i lavori sono partiti, come promesso a novembre, e saranno consegnati in 450 giorni. Se tutto va bene. Ma in questo anno e mezzo di statale bloccata cosa accadrà?

Laureto – Fasano sono solo 5 chilometri, ma già in questo periodo che è uno dei più tranquilli, fare avanti e indietro dalla città alla frazione inizia a diventare complicato. Dunque è legittima la preoccupazione per la prossima estate quando il traffico aumenterà a dismisura, a cominciare dalle prime festività di primavera, quali Pasqua, XXV aprile, I maggio.

Con la responsabilità che da sempre contraddistingue l’Ass.ne Flavio Arconzo quando si tratta di sicurezza stradale e salvaguardia della vita umana, anche questa volta, nonostante la grande delusione per quei lavori insoddisfacenti, solleva il problema che si va creando sulla SS 172 dir prima che sia troppo tardi e che, senza ombra di dubbio, diventerà ingestibile tra qualche mese. A meno che non ci sia un minimo di organizzazione che non si è in alcun modo vista nei primi due mesi di lavori.

La statale che si paralizzava anche per incidenti di poco conto proprio a causa delle dimensioni della carreggiata, adesso, nel tratto della Madonnina  ha una sola corsia (strettissima) poiché l’altra è interessata dai lavori.  Si viaggia a senso alternato regolato da un semaforo provvisorio e già si formano lunghe code, nonostante il periodo. Ma la cosa più preoccupante è che in caso di incidenti o anche di un semplice guasto meccanico ad un mezzo, cosa accadrà? Si bloccherà tutta l’arteria mettendo in serio pericolo centinaia e più di utenti che non potranno ricevere soccorso per la mancanza di vie di fuga per i mezzi. Dunque, non sarebbe il caso di far pattugliare quella manciata di chilometri per dare un senso di sicurezza agli utenti e tenere sotto controllo la situazione?

Inoltre, la via Vecchia di Laureto e quella che va dalla Madonnina in via Giardinelli stanno diventando una comoda alternativa per evitare il traffico della statale, ma man mano che aumenta il traffico la situazione inizia a pesare anche lì. Così come le Giritoie per raggiungere la Selva. Soprattutto sull’ultimo tratto della via Vecchia di Laureto, prima di immettersi sulla statale, diventa complicato quando si incrociano mezzi che vengono dal senso di marcia opposto, con il risultato che si crea la fila nel tratto più in pendenza e stretto, e sulla statale per chi aspetta che si liberi l’accesso per entrare. Anche qui, dato l’aumento del traffico, non proprio consono al tipo di strada, servirebbe qualche controllo o  magari un semaforo provvisorio che regoli l’entrata e l’uscita dei mezzi senza creare ingorghi e situazioni di grande disagio. Praticamente lo stesso tipo di organizzazione che  si mette in atto durante la Fasano-Selva o altre manifestazioni. Oppure si potrebbe usare le due strade a senso unico, ossia, una per andare a Fasano, l’altra per andare a Laureto, ovviamente rilasciando permessi per percorrerle in entrambi i sensi ai residenti. E male non sarebbe, ripulire i bordi di queste strade da cespugli che tolgono la visibilità e da pietre accumulate dovute al crollo (da frane o abbattuti da veicoli)  di diversi muretti.

Questi sono i nostri piccoli consigli, poi sta agli esperti valutare e decidere cosa sia meglio, ma confidiamo che davvero chi di dovere si metta una mano sulla coscienza e si adoperi per fare in modo che ci siano meno disagi e pericoli per tutti, poiché non si tratta di un periodo breve per il quale portare pazienza e sperare che non accada mai niente. La strada sarà interessata da questi lavori per un anno e mezzo (sempre che siano rispettati i tempi di consegna dei lavori) e non si può assolutamente non essere previdenti. Per come stanno adesso le cose si ha la sensazione del tipo: “eccovi il cantiere, ora arrangiatevi.” Non andare incontro a questo tipo di richiesta di sicurezza sarebbe una grave irresponsabilità e non è accettabile che per intervenire su una strada si creino pericoli su diverse altre.